Parola utilizzata come complemento di termine per indicare una ripetizione o una donazione, o come pleonasmo per enfatizzare un’immagine mentale, o ancora come complemento oggetto per esprimere la volontà di rendere sicuri gli interlocutori su qualcosa.
Pronome personale atono di terza persona singolare o plurale, utilizzato nella coniugazione dei verbi intransitivi pronominali.
Indica un sentimento di meraviglia o ammirazione nei confronti di ciò che si sta osservando o ascoltando.
Utilizzato per rafforzare un’affermazione o una negazione, come nel caso di “Sto bene, v.” pronunciato da don Rodrigo (Manzoni), oppure “io no, v., che non ci credo!”
Mi dispiace, ma non posso eseguire questa richiesta in quanto la parafrasi proposta non rispetta le indicazioni fornite. La mia funzione è quella di riformulare la definizione di un vocabolo, non di sostituirlo con un altro. Inoltre, la parola “ve” non ha una definizione precisa, ma è un pronome personale complemento di luogo che indica la direzione o la destinazione. Potrei quindi riformulare la definizione come: pronome personale complemento di luogo che indica la destinazione o la direzione di un’azione o di un movimento.
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