> > > uscita


uscita

Il processo di muoversi o di essere fuori da un luogo, che può avvenire in diversi modi e in diverse situazioni, come ad esempio l’uscita degli studenti dalla scuola, dei soldati dalla caserma, degli impiegati dall’ufficio, la processione che esce dalla chiesa, il treno che esce dalla stazione, la nave che esce dal porto, il fumo che esce dal camino, l’acqua che esce dal rubinetto o il sangue che esce dalla ferita.

Il momento in cui si esce da un luogo o da una situazione, come ad esempio il lavoro o un evento. Può anche indicare un breve periodo di tempo trascorso fuori da un luogo. In ambito militare o scolastico, può essere concesso un periodo di libertà chiamato “libera uscita”.

L’uscita è il luogo o l’apertura attraverso cui si esce da un determinato ambiente, come un edificio, un tunnel o un condotto. Può anche indicare una via di scampo o una soluzione a una situazione difficile. Inoltre, può riferirsi a una strada o un vicolo senza sbocco o a una porta di emergenza in un luogo pubblico.

In senso figurato, l’uscita rappresenta la risoluzione, l’esito positivo o la via di fuga da una situazione difficile o problematica.

Espressione improvvisa e inaspettata, spesso curiosa o stravagante, utilizzata in contesti informali o scherzosi. Può essere anche una battuta irresistibile che suscita ilarità.

Azione di lasciare un luogo o un’attività. In ambito contabile, rappresenta la somma di denaro che viene erogata per una spesa o un pagamento. Inoltre, l’espressione “buona uscita” può essere utilizzata per augurare un felice congedo o un buon proseguimento.

L’atto di presentare sul mercato un prodotto o di pubblicare un’opera, come un libro o un giornale, rendendolo disponibile al pubblico.

Tassa applicata alla mercanzia che esce dal paese o alla transazione finanziaria che comporta l’uscita di capitali.

Nel campo dell’informatica, è un componente elettronico che consente la visualizzazione o la memorizzazione delle informazioni elaborate dal sistema.

La terminazione di una parola, che può essere costituita da una vocale o da una consonante, utilizzata per indicare la fine di una parola o di un sostantivo maschile.

Azione di abbandonare un luogo o un’area, spesso attraverso una porta, un cancello o un’apertura simile.

Azione che consiste nell’abbandonare la posizione attuale per muoversi verso un’altra destinazione, come ad esempio l’avanzamento del portiere nel gioco del calcio per anticipare l’avversario o la fase finale di un esercizio di ginnastica che prevede il ritorno alla posizione di partenza. Inoltre, nell’ambito sportivo, si può intendere come l’azione del portiere di uscire dalla linea di porta per afferrare o respingere il pallone.

In campo teatrale, momento in cui un attore o una compagnia teatrale fa il proprio ingresso sulla scena, solitamente accompagnato da un applauso del pubblico.

Il termine “uscita” indica il punto di un dispositivo elettrico o elettronico in cui viene emesso un segnale elettrico o un’informazione elaborata dal dispositivo stesso. Tale segnale può essere di diversa natura e valore, a seconda del tipo di dispositivo e della sua funzione.

« Torna all'indice del dizionario