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toga

Indumento maschile dell’antica Roma, costituito da un ampio telo di lana o lino che si indossava sopra la tunica, facendo ricadere un lembo sulla spalla sinistra e avvolgendo l’altro dalla spalla alla schiena fino a fissarlo sotto l’ascella destra. La toga lasciava scoperto il braccio destro e coperto il sinistro, di cui rimaneva libera solo la mano. Esistevano diverse varianti di toga, come la candida per i candidati alle magistrature, la purpurea per i sacerdoti e i consoli, e la virile bianca, senza fregi, indossata dai cittadini dopo i 17 anni.

Indumento nero a maniche ampie, aperto sul davanti, utilizzato dai magistrati, dagli avvocati e dai professori universitari in occasioni solenni come le udienze e le cerimonie ufficiali. La toga è caratterizzata da fasciole e cordoni e rappresenta un simbolo di autorità e di alto grado nella magistratura.

La toga è un simbolo della professione forense e rappresenta l’onore e la dignità degli avvocati. L’espressione “prendere la toga” indica l’inizio della carriera legale, mentre “abbandonare la toga” significa lasciare la professione. La frase “cedano le armi alla toga” rappresenta la contrapposizione tra il potere civile e quello militare, simboleggiando la transizione dalla guerra alla pace.

Indumento cerimoniale indossato in passato da magistrati, senatori, nobili e medici, diffuso a Venezia nel XIV secolo.

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