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selvaggio

Che vive o cresce in ambienti naturali, non modificati dall’uomo, e che non è stato addomesticato o coltivato. Si riferisce sia ad animali che a piante.

Che vive in luoghi lontani dai centri urbani o dalla civiltà moderna, riferito anche a gruppi etnici che non hanno accesso ai progressi della civiltà moderna. Inoltre, può indicare comportamenti rozzi e rustici.

Si riferisce ad un luogo o ad un ambiente non coltivato, spesso coperto da vegetazione spontanea e privo di insediamenti umani. Può anche indicare un luogo orrido e pauroso, come una gola o un dirupo.

Aggettivo che indica una persona o un comportamento crudele, disumano e barbaro, oppure un’azione violenta e scatenata. Può anche riferirsi ad una vendetta feroce e spietata.

Che agisce in modo indisciplinato e non rispetta le norme collettive, come ad esempio una speculazione o una lottizzazione senza regole. Inoltre, può indicare qualcosa che è incontrollato e incontrollabile, come un’alta inflazione. Infine, può riferirsi a uno sciopero che si svolge senza rispettare le regole stabilite dai sindacati o senza alcuna autodisciplina, danneggiando il datore di lavoro e gli utenti del servizio.

Termine poetico che indica una persona inesperta e ignorante in un determinato contesto o situazione.

Che vive o appartiene a una società primitiva, non raggiunta dalla civiltà moderna, caratterizzata da costumi e riti arretrati e inferiori rispetto ad altre considerate progredite e superiori.

Individuo poco incline alla socializzazione, caratterizzato da un atteggiamento scontroso e a volte incivile.

Il termine “selvaggio” si riferisce all’immagine mitica dell’uomo primitivo, definito come il “buon selvaggio” dalla cultura dell’Illuminismo. Quest’uomo è considerato libero di vivere una vita felice e non condizionata, essendo più vicino allo stato di natura e non corrotto dalla civiltà moderna.

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