Particella con valore condizionale, utilizzata per introdurre una condizione o un’ipotesi. Può essere seguita da un verbo all’indicativo o al congiuntivo. Inoltre, può essere utilizzata in modo enfatico per esprimere meraviglia, desiderio o imprecazione. Può anche introdurre una proposizione incidentale con valore attenuativo. Infine, può essere utilizzata per esprimere la speranza che qualcosa accada, o per indicare che almeno una cosa è stata raggiunta.
Espressione concessiva che, solitamente accompagnata da una congiunzione rafforzativa, indica un’azione o una circostanza che si verifica nonostante ci si aspetti il contrario.
Congiunzione che esprime una causa o una ragione, indicando il motivo per cui si verifica un determinato evento o situazione.
Parola che viene utilizzata per introdurre una proposizione interrogativa indiretta o dubitativa. In alcuni casi, può essere omessa la proposizione principale, mantenendo comunque il senso della frase.
Utilizzato nella locuzione preposizionale “se non”, che indica l’eccetto, il fuorché, il salvo che, quando preceduto da una proposizione negativa.
Introduttore di una proposizione comparativa ipotetica, spesso utilizzato nella locuzione preposizionale “come se”, che indica una situazione immaginaria o fittizia. Può anche essere utilizzato in modo enfatico, sottintendendo la proposizione principale. Inoltre, può essere usato nell’espressione “come se niente fosse”, per indicare l’atto di fingere di non sapere qualcosa.
Requisito essenziale per la realizzazione di un evento o di un accordo, che deve essere soddisfatto affinché ciò accada. In alcuni casi, può essere l’unico ostacolo da superare per raggiungere l’obiettivo desiderato.
Pronome personale atono di terza persona singolare e plurale, che sostituisce il pronome “si” davanti ai pronomi atoni “lo”, “la”, “li”, “le” e alla particella “ne”, sia in posizione enclitica sia proclitica.
In modo separato o individuale, senza coinvolgere altre persone o cose.
Pronome personale che indica la propria identità o la propria individualità, utilizzato in forma riflessiva o pronominalmente in verbi intransitivi.
Utilizzato come complemento oggetto al posto del pronome personale atono “si” per conferire maggior enfasi al valore riflessivo del verbo. Ad esempio, viene utilizzato per indicare l’attenzione che una persona pone su se stessa, come nel caso in cui si cerca di proteggere se stessi o si dimostra un amore esclusivo per se stessi.
L’insieme dei pensieri, delle emozioni e delle sensazioni che costituiscono la propria sfera interiore e la propria coscienza.
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