Collocare o appoggiare qualcosa in un determinato punto, lasciandolo lì. Può indicare anche l’azione di adagiare o deporre qualcosa con delicatezza, come nel caso di un bambino nella culla o la testa sul cuscino. Inoltre, può indicare l’atto di smettere di fare una determinata attività, come scrivere o dipingere, o di interrompere un conflitto, come nel caso di posare le armi. Infine, può essere utilizzato come esortazione a restituire qualcosa preso indebitamente, come nel caso di “posa l’osso!”.
In senso figurato, indicare l’azione di placare, tranquillizzare o far cessare un’emozione o un sentimento, come ad esempio le passioni.
Azione di collocare o sistemare qualcosa in un luogo specifico, solitamente in modo delicato e con cura.
Appoggiare o mettere qualcosa in modo che abbia una base solida su cui poggiare. In senso figurato, essere fondato su una base solida o su prove valide. Inoltre, riferito all’accento, indicare la sillaba su cui cade l’accento.
Riferito a liquidi, indicare il processo di separazione delle impurità o delle particelle solubili che si depositano gradualmente sul fondo del recipiente, rendendo il liquido più chiaro e puro.
Letteralmente, fermarsi, arrestarsi o sostare in un determinato luogo. In poesia, invece, si utilizza per indicare il riposo o il giacere di una persona o di un oggetto.
Adottare una posizione statica per un breve periodo di tempo, come ad esempio per una fotografia o un ritratto. In senso figurato, assumere atteggiamenti esagerati o presuntuosi, come ad esempio fingere di essere un letterato o una persona importante.
Riferito ad una voce, fermarsi o appoggiarsi su una particolare parola o suono durante la pronuncia.
Azione di adagiare o collocare qualcosa in un determinato luogo, solitamente per riposare o per depositare temporaneamente l’oggetto in questione.
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