Sostanza colorante di tonalità rosso-violacea, originariamente estratta dalle ghiandole tegumentarie di alcuni molluschi marini, in particolare del genere Murice, e oggi prodotta industrialmente. Il suo utilizzo risale all’antichità, quando era molto pregiata e costosa, e veniva utilizzata per tingere le stoffe di un colore viola rossastro. Oggi il termine porpora viene utilizzato anche per indicare altri coloranti organici naturali o artificiali di tonalità simile, come la porpora d’Assia e la porpora francese.
Tonalità di colore che si presenta come un rosso intenso con sfumature violacee, ottenuto in origine da una sostanza specifica. Viene utilizzato per descrivere il colore di oggetti o fenomeni naturali, come il cielo al tramonto, e per indicare un forte arrossamento della pelle.
Tessuto di colore rosso intenso, simile alla tonalità della porpora, utilizzato per la produzione di panni e drappi.
Tessuto di colore rosso intenso, spesso utilizzato per la realizzazione di abiti e indumenti, tra cui anche la porpora, una veste di tale tessuto.
Tono di colore rosso intenso, spesso associato alla nobiltà e alla dignità ecclesiastica, in particolare all’abito dei cardinali. In senso figurato, la porpora rappresenta anche la dignità e l’elevazione alla carica cardinalizia.
Condizione medica in cui la pelle subisce un’alterazione che causa la formazione di macchie emorragiche di colore rosso-violaceo.
Tinta di colore rosso intenso, spesso associata alla nobiltà e alla regalità, utilizzata in passato per la creazione di abiti e vesti regali, come la porpora regia o imperiale.
Tonalità cromatica che si situa tra il rosso e il viola, caratterizzata da una sfumatura scarlatta. La porpora può essere utilizzata per la tintura di tessuti e altri materiali.
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