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Indica una quantità o una misura maggiore rispetto ad un’altra, o un’intensità maggiore di un’azione o di un sentimento. Può essere preceduto dalla preposizione “di” per indicare una maggiore quantità o essere modificato da avverbi di quantità per specificare l’entità dell’aumento. In correlazione con “meno” indica una relazione di contrasto. In proposizioni correlative può essere utilizzato per sottolineare due aspetti distinti di una stessa cosa. “Né più né meno” indica l’esatta verità di una situazione. “Più o meno” indica un’approssimazione. “Tanto più” indica un’ulteriore intensificazione di un’azione o di un sentimento. “Tanto più che” indica una giustificazione o una motivazione. In antico significava “senza indugio”.

Parola che, seguita da un aggettivo o da un avverbio, forma il comparativo di maggioranza. Inoltre, può essere utilizzata per esprimere un aumento di intensità rispetto a un momento precedente, come nell’espressione “più che mai”.

Termine che, preceduto dall’articolo determinativo, viene utilizzato per formare il superlativo relativo di maggioranza, indicando l’elemento che si distingue per essere il più divertente, il più bello o il più possibile.

Utilizzato in combinazione con l’aggettivo o l’avverbio e la congiunzione “che”, assume il significato di superlativo assoluto, indicando il massimo grado di una determinata qualità o caratteristica.

Avverbio che indica la cessazione di un’azione, di un fatto o di un momento in frasi negative. Inoltre, può essere utilizzato per indicare un ulteriore livello o grado di qualcosa, solo in frasi negative o interrogative, con riferimento a un limite non superato o da non superare. Può anche essere utilizzato come rafforzativo per indicare il massimo delle possibilità o in maniera smodata.

Termine che indica un surplus o un eccedenza rispetto a un’aspettativa o un accordo, come ad esempio un importo di denaro superiore a quanto pattuito. Può anche essere utilizzato per indicare un’aggiunta o un’ulteriore informazione, come nel caso di “per di più”.

Termine utilizzato in diverse discipline con differenti significati. In matematica, indica l’operazione di addizione tra numeri; in algebra, anteposto a un numero, indica un valore positivo; in misurazioni, indica l’aggiunta di una quantità o sovrabbondanza rispetto a un valore di riferimento; in misurazioni di temperatura, indica valori superiori a zero gradi centigradi; nelle valutazioni scolastiche, posposto a un voto, indica un punteggio superiore a quello minimo richiesto.

Termine utilizzato per indicare una quantità, un numero o una misura maggiore rispetto ad un’altra. Viene anche impiegato come valore neutro per indicare una quantità non specificata o come espressione per indicare una superiorità rispetto ad altri. Inoltre, può essere utilizzato per indicare la maggioranza o la parte più grande di qualcosa.

Espressione utilizzata per indicare la cosa o l’azione più importante o rilevante in un determinato contesto. Può anche essere utilizzato per indicare la maggioranza o la percentuale maggiore di qualcosa. Inoltre, viene utilizzato per indicare un limite massimo o un’indicazione approssimativa di quantità. Infine, può essere utilizzato per descrivere una conversazione o un discorso che si concentra su argomenti di poco conto o senza importanza.

In forma plurale, indica la maggior parte di un gruppo o di una comunità, come ad esempio la maggioranza dei votanti in un’elezione. Inoltre, in modo eufemistico e popolare, può indicare il passaggio alla morte.

Simbolo matematico che rappresenta l’operazione dell’addizione e indica la somma di due o più numeri positivi.

Indica l’aggiunta di qualcosa ad altro già presente o l’associazione di elementi diversi tra loro.

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