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pelo

Appendice epidermica flessibile e filiforme costituita da sostanza cornea e tessuto connettivale, che si sviluppa sulla pelle dell’uomo e di molti mammiferi. I peli possono essere presenti in diverse parti del corpo e possono essere tagliati o rimossi per motivi estetici o igienici. In senso figurato, l’espressione “non avere peli sulla lingua” indica la franchezza e la sincerità nel parlare, mentre “cercare il pelo nell’uovo” indica un atteggiamento eccessivamente pignolo e cavilloso.

Insieme di filamenti sottili e flessibili che crescono sulla pelle degli animali, compresi quelli dell’uomo. Può essere utilizzato per riferirsi al pelame o alla pelliccia di un animale, anche conciata e lavorata, o alla barba e ai capelli dell’uomo.

In senso esteso, si intende la pelliccia di un animale, come ad esempio quella utilizzata per realizzare un cappotto con il collo di pelo.

La superficie di un liquido, che costituisce lo strato superiore e visibile.

Sottile filamento che cresce sulla pelle degli animali, che può essere presente in diverse quantità e lunghezze, e che può essere utilizzato per indicare una differenza minima tra due cose o per esprimere una quantità piccolissima o quasi nulla.

Sottile formazione filiforme che copre alcune parti delle piante. I peli possono essere di diversi tipi, come i peli radicali, costituiti da formazioni unicellulari che rivestono le radici e assorbono le sostanze nutritive del terreno, o i peli urticanti, che contengono un liquido caustico che viene espulso quando entrano in contatto con un corpo estraneo.

Una fessura sottile e profonda presente in una superficie, in particolare in quella di un materiale edilizio.

Insieme di fili che si trovano sulla superficie di tessuti o filati, costituiti da peluria di lana o da fibre naturali di animali come cammelli, lama o vigogne, che offrono un elevato isolamento termico.

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