In modo inferiore rispetto a una situazione precedente o a un parametro di riferimento, caratterizzato da una qualità, una condizione o un risultato meno soddisfacente o peggiore.
In modo meno chiaro o meno agevole rispetto ad altre situazioni o condizioni, come ad esempio quando si sente meno bene con un orecchio rispetto all’altro o quando si cammina con i tacchi alti. Al contrario, si usa il termine “meglio” per indicare un’azione o una condizione che avviene in modo più soddisfacente o efficace rispetto ad altre.
Utilizzato come comparativo di minoranza anteposto ad un participio passato, indica una condizione inferiore rispetto ad un’altra persona o situazione. Quando preceduto dall’articolo determinativo, assume la funzione di superlativo relativo di maggioranza, indicando la massima espressione di un determinato attributo.
Termine utilizzato per esprimere un sentimento di rammarico, preoccupazione o disinteresse in diverse situazioni, spesso accompagnato da un’esclamazione.
Che si presenta in una condizione inferiore rispetto ad un’altra, solitamente in termini di qualità o prestazione. In alcuni casi, può essere utilizzato come superlativo relativo, indicando il soggetto che si trova nella posizione peggiore rispetto ad altri.
Con valore neutro, indica una situazione o un’azione meno adatta, meno indicata o meno preferibile rispetto ad altre opzioni disponibili. In costruzioni partitive, si utilizza per indicare qualcosa di particolarmente sgradevole o negativo.
La situazione o l’evento più negativo o sfavorevole, spesso accompagnato da una connotazione di criticità o difficoltà. Può essere riferito alla cosa meno opportuna o meno vantaggiosa, o alla situazione più critica o problematica.
La situazione o l’oggetto che rappresenta il massimo livello di negatività o di difficoltà. In alternativa, l’espressione “alla peggio” indica un’azione svolta in modo approssimativo o una situazione che potrebbe peggiorare ulteriormente. “Avere la peggio” significa essere sconfitti o sopraffatti da qualcosa o qualcuno.
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