Che è oggetto di un’azione o di una forza esterna, senza esercitare alcuna reazione o resistenza attiva. In senso più ampio, che si caratterizza per la mancanza di iniziativa e di dinamismo, tendente a subire passivamente le situazioni, le volontà e le azioni altrui, senza agire o reagire con prontezza e decisione.
In campo bancario, si definisce passivo un conto corrente in cui il saldo risulta a credito della banca e a debito del correntista.
In campo economico, si definisce passivo una gestione d’impresa che registra una perdita, in cui le uscite superano le entrate. In senso figurato, si può parlare di bilancio passivo quando non si sono ottenuti risultati soddisfacenti in un determinato ambito, come ad esempio nel campo artistico.
In grammatica, si definisce passivo un sistema di forme verbali che indicano l’azione subita dal soggetto della proposizione, in contrapposizione alla diatesi attiva, nella quale il soggetto compie l’azione. In italiano, la forma passiva del verbo può essere realizzata attraverso l’ausilio degli ausiliari essere o venire e il participio passato del verbo, oppure mediante l’uso della particella pronominale “si” e la forma attiva del verbo alla terza persona singolare o plurale, quando l’azione è compiuta da un agente umano.
In ambito sportivo, il passivo indica il punteggio totale subito da una squadra o da un concorrente durante una competizione o un evento sportivo.
In ambito economico, il passivo rappresenta l’insieme delle uscite, dei debiti e degli elementi di segno negativo di un esercizio economico. In contabilità, il passivo indica la sezione dello stato patrimoniale o del bilancio che riporta i debiti e le uscite. In senso figurato, il termine passivo può essere utilizzato per indicare l’ammissione di un insuccesso o di una perdita.
Forma verbale che indica che il soggetto subisce l’azione espressa dal verbo, in contrapposizione alla forma attiva in cui il soggetto compie l’azione.
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