L’opposizione è l’azione di mettere in contrasto due o più forze o idee, al fine di evidenziarne le differenze e le contrapposizioni. Può essere sinonimo di contrapposizione e indica l’atto di opporsi a qualcosa o qualcuno.
L’atto di contrastare o resistere a persone o cose, esprimendo un atteggiamento contrario attraverso mezzi di vario tipo. Può assumere valore di resistenza militare o di ostacolo, soprattutto nel campo politico, dove si cerca di superare le opposizioni per far passare una legge o un’idea.
Situazione in cui due oggetti o entità si trovano in posizione diametralmente opposta rispetto ad un terzo elemento, formando un angolo di 180 gradi.
Azione legale intrapresa da un soggetto per impedire l’esecuzione di una sentenza che ritiene dannosa per i propri diritti o interessi. L’opposizione può essere presentata da un contumace per riaprire il processo e riformare la sentenza, oppure da terzi che non sono stati coinvolti nel processo ma che ritengono la sentenza contraria ai loro diritti o interessi.
In filosofia, si intende il rapporto di esclusione tra due tesi, enunciati o proposizioni che si contrappongono. In senso esteso, si riferisce al contrasto o alla contraddizione tra due idee o posizioni.
In linguistica, l’opposizione è la relazione tra due termini appartenenti allo stesso paradigma, che si distinguono per una differenza fonologica o grammaticale e che possono avere significati differenti. Si parla di opposizione fonologica quando la differenza tra i termini è di natura fonica e serve a distinguere i significati.
L’insieme dei partiti, dei parlamentari o dei rappresentanti che si oppongono alla maggioranza di governo o di un’assemblea, contrastando legalmente la politica da essa adottata. L’opposizione può essere costituita da un singolo partito o da un insieme di partiti, e può essere di destra, di sinistra o di altro orientamento politico.
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