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Parola utilizzata per indicare e distinguere una persona o una cosa dalle altre appartenenti alla stessa categoria. Può essere utilizzata davanti a cognomi di personaggi femminili famosi o davanti a un titolo seguito da nome proprio o cognome. In alcune parlate settentrionali, è utilizzata anche davanti a nomi propri femminili.

Parola che viene utilizzata per indicare e specificare una categoria, un tipo o un elemento specifico all’interno di un insieme più ampio.

Articolo determinativo utilizzato per indicare concetti astratti, qualità e simili, come ad esempio “la verità” o “la calma”, che rappresentano virtù o ideali da perseguire.

Articolo determinativo femminile usato per indicare un oggetto o una persona specifica, con funzione dimostrativa.

ad esempio, “lunedì” indica ogni singolo lunedì della settimana.

Pronome personale e dimostrativo femminile singolare, utilizzato per indicare una persona o una cosa femminile precedentemente menzionata o facilmente identificabile nel contesto.

Pronome personale che si riferisce a una persona o a un oggetto femminile, utilizzato come complemento oggetto e che si unisce al verbo in posizione proclitica, enclitica con le forme dell’imperativo, dell’infinito e del gerundio. Può essere utilizzato anche come pronome neutro per riferirsi a un oggetto senza genere specifico. Inoltre, viene impiegato per rivolgersi a una persona, maschile o femminile, con cui non si ha un rapporto di familiarità.

Parola proclitica utilizzata in alcune varianti dialettali italiane, con funzione pleonastica, per riferirsi a una persona o a una cosa.

Termine usato per indicare un luogo lontano sia da chi parla che da chi ascolta, in relazione a verbi di stato o di moto. Viene spesso contrapposto a “qua” o “qui”. Può essere seguito da altri avverbi di luogo per specificare la posizione. Inoltre, può essere utilizzato in modo rafforzativo in proposizioni ellittiche, unendosi a un nome preceduto da “quello” o direttamente al pronome. Infine, viene utilizzato per indicare vari luoghi o direzioni, come “qua e là” o “di qua e di là”.

Parola utilizzata per enfatizzare esclamazioni, esortazioni, comandi, rimproveri, disappunti e simili. Può anche essere ripetuta per indicare impazienza, disappunto, incredulità o sorpresa. Inoltre, viene utilizzata come grido di richiamo per le bestie da tiro e da soma, per scacciare cani e simili, e come espressione di richiamo delle sentinelle.

La parola ‘la’ viene utilizzata come articolo determinativo femminile singolare per indicare un oggetto o una persona specifica di genere femminile. Inoltre, nella locuzione avverbiale ‘di là’, viene utilizzata per indicare un luogo distante da quello in cui ci si trova, con valore di stato in luogo, moto a luogo o moto da luogo.

Parola che indica una direzione o un luogo lontano rispetto al punto di riferimento, o che esprime un avanzamento nel tempo o nello spazio. Può anche essere utilizzata per indicare un’azione che va oltre i limiti stabiliti o per descrivere una persona che ha raggiunto un’età avanzata.

Nella locuzione avverbiale “là per là”, in modo improvviso e senza premeditazione, causando un’imbarazzo o una difficoltà nell’agire.

Articolo determinativo femminile singolare che indica la specificità di un oggetto o di una persona.

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