Offerta sacrificale che gli antichi Romani dedicavano ai Mani, ovvero le anime dei defunti divinizzati, in occasioni di celebrazioni private che si svolgevano in determinati giorni dell’anno. In epoca imperiale, queste feste prevedevano la decorazione delle tombe con fiori e corone, banchetti sui sepolcri e libagioni. In senso figurato, il termine è stato utilizzato da Carducci come sinonimo di vittima sacrificale.
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