In poesia, una porzione di terreno, spesso rappresentata come una zolla di terra, che può essere utilizzata per la coltivazione o come campo.
La gleba è la parte interna del corpo fruttifero dei funghi gastromiceti, che si trasforma in un ammasso molliccio di spore, contenente la riproduzione sessuale della pianta.
Nel Medioevo, il servo della gleba era un contadino che coltivava il terreno per conto del feudatario, privo di diritti civili e politici e considerato parte integrante della proprietà terriera. Tale condizione era talmente estrema che il servo della gleba poteva essere venduto o ereditato insieme al terreno stesso.
« Torna all'indice del dizionario