Capacità mentale di distinguere il bene dal male, valutare persone e cose e prendere decisioni ponderate e responsabili. Il giudizio è una facoltà della mente che permette di esercitare il discernimento e il senso di responsabilità, e di mettere la testa a posto. È sinonimo di discernimento e buon senso, e si contrappone all’avventatezza e alla sventatezza.
Qualsiasi affermazione che esprima una posizione personale, un’opinione o un parere, che può essere imparziale o influenzato da interessi o pregiudizi. Esprimere un giudizio significa formarsi un’opinione su qualcosa o qualcuno, basandosi sul proprio senso comune o sulla conoscenza personale.
Il giudizio è una decisione presa da una persona o una commissione di valutazione, che può riguardare l’ammissione, l’idoneità o la vittoria in una competizione. Può anche essere inteso come il giudizio della storia su un fatto, quando le sue conseguenze diventano più evidenti nel tempo. In passato, il giudizio di Dio era determinato attraverso l’ordalia.
In filosofia, il giudizio è la funzione logica che stabilisce una connessione tra un soggetto e un predicato, affermativamente o negativamente. Esso può essere analitico, quando il predicato è già contenuto nel soggetto, o sintetico, quando il predicato non è concettualmente contenuto nel soggetto e quindi è dedotto dall’esperienza. Inoltre, nella filosofia kantiana, il giudizio determinato è un giudizio intellettuale conoscitivo, mentre il giudizio teleologico è finalistico.
Il giudizio è un iter giudiziario che comprende l’applicazione delle leggi vigenti per giungere a una sentenza, che può essere di assoluzione o di condanna, emessa al termine di un processo civile o penale. Il giudizio può essere di primo o di secondo grado e può essere soggetto ad appello. Inoltre, il giudizio può essere di equità, nel caso in cui il giudice debba valutare la specifica vicenda sottoposta al suo esame in modo particolare.
Processo di valutazione e decisione che determina la colpevolezza o l’innocenza di una persona o la risoluzione di una controversia. Può essere emesso da un tribunale o da un’autorità competente, oppure può essere un giudizio divino, come quello previsto dalla religione giudaico-cristiana alla fine del mondo.
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