In direzione verso il basso, sia come posizione spaziale che come movimento, contrapposto a “su”. Può indicare anche uno stato di cattive condizioni fisiche o psicologiche.
Termine usato come ordine, comando o esortazione, spesso accompagnato dall’ellissi del verbo, per indicare un’azione da compiere. Può essere utilizzato anche in espressioni esclamative o imperative, come “giù di lì che cadi!” o “giù le mani!”. Inoltre, può essere impiegato per indicare la fine di una finzione o di un inganno, come in “giù la maschera!”.
Espressione iterativa che indica un movimento costante verso il basso, come ad esempio scendere lungo un muro o leggere tutte le opere di un autore in ordine cronologico, partendo dalle più famose fino alle meno conosciute.
Utilizzato come rafforzativo per evidenziare l’intensità o l’abbondanza di qualcosa, spesso accompagnato dall’avverbio “sotto” per indicare la direzione verso il basso.
Indica un movimento verso il basso, come nella locuzione “in giù”. In senso figurato, può indicare una diminuzione o un abbassamento, come nell’esempio “dai trent’anni in giù”.
Espressione che indica una posizione inferiore rispetto ad un punto di riferimento, spesso utilizzata in locuzioni avverbiali come “da giù” o “di giù” per indicare una posizione dal basso o dal sotto. In senso figurato, può essere utilizzata per indicare una provenienza da una località situata a sud rispetto a quella di riferimento.
Termine utilizzato nelle locuzioni avverbiali come “su per giù” o “giù di lì” per indicare un’approssimazione, un valore indicativo o una stima generale.
In direzione verso il basso lungo una determinata via o percorso, come indicato dalla locuzione preposizionale “giù per”.
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