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e

La quinta lettera dell’alfabeto italiano, che rappresenta due fonemi vocalici anteriori o palatali di apertura media, e aperta o larga (come in “bèllo”) e e chiusa o stretta (come in “séra”). Questa opposizione può avere valore distintivo solo in sillaba tonica, mentre in sillaba atona e può avere soltanto suono chiuso. Quando è tonica, può portare l’accento (grave ‘ quando è aperta, acuto ‘ quando è chiusa), obbligatorio per le finali toniche di alcuni monosillabi e di tutti i polisillabi.

La lettera “e” viene utilizzata come abbreviazione in diversi contesti linguistici. Inoltre, può essere utilizzata come sigla per indicare la Spagna nelle targhe automobilistiche, come abbreviazione di “Est” in ambito geografico, come simbolo della costante di Nepero nella matematica, come simbolo del vettore intensità del campo elettrico in fisica, come simbolo della carica dell’elettrone, come abbreviazione della vitamina E in campo medico e come simbolo corrispondente alla nota “mi” nella notazione musicale antica. Inoltre, può assumere la forma eufonica “ed” davanti a parole che iniziano per vocale, in alternativa alla forma antica “et”.

Congiunzione utilizzata per coordinare due o più termini o proposizioni con funzione simile all’interno di una frase. Nelle coordinazioni composte da più di due elementi, la congiunzione viene solitamente posizionata solo prima dell’ultimo elemento, mentre in alcune situazioni viene ripetuta davanti a ciascun elemento per ottenere un effetto stilistico particolare.

Utilizzato come connettivo per unire due o più elementi, con funzione rafforzativa.

Parola utilizzata per enfatizzare o esortare, come nell’esempio “vattene” o “taci”. Può anche essere utilizzata come sinonimo di “ebbene” per introdurre un’idea o una frase successiva.

Congiunzione utilizzata per introdurre una proposizione che esprime un’idea contraria o alternativa rispetto a quella espressa nella proposizione precedente. Può anche essere utilizzata per sottolineare una sorpresa o una constatazione inattesa.

Termine utilizzato per indicare l’aggiunta di due o più numeri, come ad esempio otto più quattro che dà come risultato dodici.

Termine che può essere utilizzato come congiunzione, sinonimo di “anche” o come primo elemento di parole composte, con il significato di “fuori”. Inoltre, può essere utilizzato come abbreviazione in parole composte di recente formazione che rimandano all’elettronica e all’utilizzo di reti telematiche. In toscano e in poesia, può essere utilizzato come forma tronca di “ei”.

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