Applicare il calore a sostanze alimentari o materiali per modificarne le caratteristiche e renderle utilizzabili o commestibili, mediante l’utilizzo di fonti di calore come il fuoco, la brace o il forno. In senso figurato, può anche indicare l’atto di abbandonare qualcuno alla propria sorte.
Produrre l’effetto di cottura su una materia attraverso l’azione del fuoco o del calore. Può anche indicare l’effetto di bruciare o di inaridire, come nel caso di un incendio che cuoce le mura di una casa o del sole che cuoce la pelle. Inoltre, può essere usato intransitivamente per indicare che una materia è sottoposta all’azione del fuoco o del calore, sia in senso proprio che esteso.
Preparare un alimento attraverso l’applicazione di calore, sia esso diretto o indiretto, al fine di renderlo commestibile.
Preparare un alimento attraverso la cottura, utilizzando il calore per trasformare la sua consistenza e renderlo commestibile.
Subire il processo di riscaldamento a cui è sottoposto un alimento per renderlo commestibile, oppure raggiungere il grado di cottura desiderato per un determinato cibo.
Procedimento mediante il quale si sottopone un alimento al calore, al fine di renderlo commestibile o di modificarne le proprietà organolettiche, senza però bruciarlo o seccarlo.
In senso figurato, causare fastidio o umiliazione, provocando una sensazione di scomodità o disagio.
Riscaldare un alimento o una preparazione attraverso l’utilizzo del calore, fino a renderli commestibili. In senso figurato, può indicare anche l’innamorarsi di qualcuno.
Provare un intenso stato di preoccupazione e tormento interiore, come se si fosse sottoposti ad una cottura emotiva.
Preparare un alimento applicando calore, solitamente attraverso la cottura in forno o sulla stufa.
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