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culto

Termine che indica l’insieme di pratiche e riti religiosi che vengono svolti da una comunità di fedeli. In senso esteso, il termine può indicare anche un ambiente o una comunità frequentata abitualmente da un gruppo di persone.

Aggettivo che indica una persona istruita e colta, dotata di una buona cultura generale. Può essere utilizzato anche per descrivere oggetti o situazioni caratterizzati da eleganza, raffinatezza e cura dei dettagli. Inoltre, può essere associato alla lingua aulica o ad uno stile di scrittura ricercato e sofisticato.

Insieme di pratiche devozionali, riti e cerimonie con cui si rende onore a una divinità, o alla religione stessa, attraverso atti interiori ed esteriori. Il culto può essere organizzato in modo collettivo e può essere caratterizzato da pratiche specifiche, come nel caso del cattolicesimo o del protestantesimo. La libertà di culto è la libertà di praticare la propria religione, sancita per legge.

Sentimento di profonda ammirazione e rispetto, spesso di natura religiosa, verso una persona o una cosa. Può essere rivolto al passato, alla bellezza, alla famiglia o ad un individuo specifico, come uno scrittore o un musicista. In ambito politico, può manifestarsi come culto della personalità, ovvero una forma di adorazione esasperata e servile nei confronti di un leader politico considerato l’unico interprete della volontà del popolo.

Attività che riveste un’importanza esclusiva e spesso eccessiva, volta alla cura e alla venerazione di qualcosa o qualcuno, come ad esempio il proprio corpo o l’ordine.

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