Pezzo di tessuto logoro o inutilizzabile, utilizzato come strofinaccio per pulire, spolverare o asciugare. Può anche indicare una persona molto pallida o che perde i sensi improvvisamente. In passato, il termine “dare il cencio” veniva usato per indicare il licenziamento.
Indumento modesto, logoro o di scarsa qualità, spesso associato ad una condizione di povertà o di disprezzo sociale.
Oggetto o indumento dall’aspetto molle e poco consistente, privo di rigidità e di struttura definita. In particolare, un tipo di cappello realizzato in tessuto morbido e facilmente deformabile.
Oggetto o indumento di scarso valore o qualità, considerato spregevole o insignificante. In senso figurato, essere buttati tra i cenci significa essere considerati inutili o senza valore, mentre togliere qualcuno dai cenci significa aiutarlo a uscire dalla povertà o dalla difficoltà. Inoltre, trattare qualcuno come un cencio significa trattarlo con disprezzo e mancanza di rispetto.
Preparazione gastronomica toscana, solitamente servita durante il Carnevale, costituita da strisce di sfoglia di farina fritte e ricoperte di zucchero e uova, note come cenci.
In campo medico, il termine si riferisce ad una porzione di tessuto necrotico che si forma al centro di un foruncolo, caratterizzato da un conglomerato purulento. Il termine può essere declinato in diverse forme, tra cui cencino, cencétto, cencerèllo e cenciòlo, mentre la forma peggiorativa è cenciaccio.
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