Indumento ampio e senza maniche, dotato di cappuccio, che in passato veniva indossato da nobili e cavalieri. Oggi può essere utilizzato in occasioni solenni da personalità civili o ecclesiastiche. Inoltre, può essere un mantello femminile elegante e ampio, realizzato con tessuti pregiati come il visone. Nella cultura popolare, la cappa è spesso associata a film e racconti d’avventura, d’amore e di cavalleria, caratterizzati da intrighi di corte e duelli. In senso ironico, l’espressione “mettersi in cappa magna” indica vestirsi in modo sontuoso.
Elemento architettonico a forma di piramide, realizzato in muratura o metallo, posto sopra il focolare o i fornelli, che ha il compito di convogliare i fumi e i vapori nella canna fumaria. In senso figurato, si può fare riferimento alla “cappa del cielo” per indicare la volta celeste.
Situazione in cui si avverte una sensazione di oppressione o peso, come se si fosse sotto un’atmosfera soffocante, che può essere causata da fattori come nuvole, calore o nebbia.
Copertura impermeabile utilizzata per proteggere strumenti e oggetti dalla pioggia e dall’umidità durante la navigazione in mare. Le vele di cappa sono particolarmente resistenti ai venti forti e la navigazione alla cappa prevede una riduzione della velatura per affrontare le tempeste. Il diritto di cappa è un compenso speciale conferito al comandante di una nave per la buona esecuzione del carico. In zoologia, la cappa è il nome di alcune specie di molluschi bivalvi marini commestibili, come la Cappa santa (Pecten jacobaeus). Inoltre, cappa è anche il nome della consonante “k”.
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