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capitolare

Aggettivo che si riferisce ad un’assemblea di canonici o religiosi, chiamata capitolo, oppure ad un libro liturgico medievale che veniva letto durante queste riunioni. Inoltre, può indicare un ecclesiastico eletto dal capitolo cattedrale per governare la diocesi durante la sede vacante.

Aggettivo che indica ciò che riguarda le capitolazioni o il loro regime, oppure che si riferisce alla capitolazione stessa.

In epoca carolingia, raccolta di leggi e ordinanze emesse dal sovrano o dall’imperatore, suddivisa in capitoli, che riguardavano sia la sfera civile che quella ecclesiastica.

In ambito giuridico, il termine “capitolare” si riferisce alla raccolta di ordinanze e regolamenti stabiliti in un’assemblea civile o religiosa. Inoltre, il “capitolare nautico” è una raccolta di consuetudini marittime che fu promulgata a Venezia nel 1227 e che costituì la base per la futura legislazione marittima.

Accettare la resa in seguito alla stipulazione di determinati accordi con il nemico o l’avversario.

Cedere o arrendersi, spesso dopo una lunga resistenza o negoziazione, ad una richiesta o ad una situazione avversa.

Anticamente, concordare e stabilire i punti principali di un trattato o di un accordo; negoziare e raggiungere un patto.

Anticamente, suddividere un testo in sezioni o capitoli distinti e numerati.

Aggettivo o sostantivo che indica un’associazione o un’adunanza di canonici o religiosi, oppure un libro liturgico letto dal clero in occasione di un capitolo. Inoltre, può riferirsi anche al vicario eletto dal capitolo cattedrale per governare la diocesi durante la sede vacante.

Aggettivo che indica ciò che riguarda le clausole o le condizioni di un accordo o di un contratto, come ad esempio il regime capitolare.

In epoca carolingia, collezione di leggi e ordinanze suddivise in capitoli, emanate dal sovrano o dall’imperatore, riguardanti le materie civili, penali ed ecclesiastiche.

Aggettivo che si riferisce a un’adunanza civile o ecclesiastica in cui vengono prese decisioni e deliberazioni che vengono poi raccolte in una specifica raccolta di ordinanze.

hanno deciso di capitolare per evitare ulteriori danni.

Cedere o arrendersi di fronte a una richiesta o a una pressione, accettando di fare ciò che viene richiesto.

Anticamente, concordare e definire i punti principali di un trattato o di un accordo attraverso la stipulazione dei capi.

Azione di suddividere un testo o un documento in sezioni o capitoli distinti.

Aggettivo che indica un riferimento al capitolo di canonici o di religiosi, o alla loro riunione. Inoltre, può indicare un libro liturgico medievale letto dal clero in capitolo o un ecclesiastico eletto dal capitolo cattedrale per governare la diocesi in caso di sede vacante.

Che riguarda gli accordi o le convenzioni stipulate tra parti diverse, soprattutto in ambito giuridico.

In epoca carolingia, insieme di leggi e ordinanze emesse dal sovrano o dall’imperatore, suddiviso in capitoli, che riguardavano questioni di natura civile, penale ed ecclesiastica.

Aggettivo che si riferisce alle ordinanze o alle leggi promulgate in un’adunanza civile o ecclesiastica, o alla raccolta di consuetudini marittime promulgata a Venezia nel 1227, che servì come base alla futura legislazione marittima.

Accettare la resa in seguito alla stipulazione di condizioni specifiche, solitamente in seguito a un conflitto o a una negoziazione con un avversario.

Cedere o arrendersi, spesso in seguito a una pressione o a una richiesta insistente, come se si stesse firmando una resa simbolica.

In epoca antica, concordare i termini di un trattato o di un accordo, stabilendo le clausole principali; negoziare e patteggiare le condizioni di un accordo.

Azione di suddividere un testo o un documento in sezioni o capitoli distinti e ben definiti.

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