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buccia

Strato esterno di frutti, tuberi e legumi, che può essere membranoso o peloso, e che viene rimosso per consumare il loro interno. La buccia può anche essere utilizzata per indicare una superficie scabra o per descrivere un’azione maldestra o un esame pignolo e malevolo di un lavoro svolto.

Strato esterno e sottile costituito dalla corteccia delle piante, ancora fresca o molle.

In senso esteso, si intende la parte esterna e protettiva di un oggetto, spesso di natura organica, come la pelle degli animali, in particolare dei rettili, come ad esempio la buccia di serpente.

In senso esteso e scherzoso, la buccia indica la pelle umana. In senso figurato, può rappresentare la vita umana. Se qualcuno ha la buccia dura, significa che è molto resistente. Fare la buccia a qualcuno significa ucciderlo, mentre rimetterci o lasciarci la buccia significa morire.

Copertura esterna che protegge alcuni alimenti, come ad esempio la pelle degli insaccati o la crosta del formaggio.

In senso figurato, si riferisce all’aspetto esteriore o superficiale di qualcosa o di qualcuno. L’espressione “fermarsi alla buccia di qualcosa” indica la tendenza a giudicare solo l’apparenza senza approfondire la sostanza. Inoltre, l’espressione “rivedere le bucce a qualcuno” significa esaminare con attenzione e pignoleria l’operato di qualcuno.

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