Materiale osseo di colore bianco, che costituisce le zanne di alcuni mammiferi come l’elefante, il tricheco e l’ippopotamo. Grazie alla sua durezza ed elasticità, viene utilizzato per la scultura e l’intarsio, nonché per la produzione di oggetti come tasti di pianoforte e palle da biliardo. Esiste anche una variante vegetale, simile all’avorio animale, che si ricava dal frutto di alcune piante e viene utilizzata per la produzione di bottoni. Inoltre, esiste una versione artificiale, prodotta mescolando galalite, celluloide e viscoide con residui di ossi animali, polvere o piccoli ritagli di avorio animale.
Tonalità che si avvicina al bianco ma con una sfumatura di giallo, come quella del vestito indossato dalla giovane donna.
Si riferisce ad un manufatto artistico intagliato in avorio, che può essere di origine cinese o di altri paesi orientali, come ad esempio una vetrina contenente oggetti d’arte in avorio.
In senso figurato e poetico, si intende il candore e la bianchezza di qualcosa o qualcuno, come ad esempio della pelle o del viso. Inoltre, l’aggettivo “d’avorio” viene utilizzato per descrivere qualcosa di bianchissimo, simile all’avorio, come i denti o la pelle.
Che presenta una tonalità simile al bianco-crema dell’avorio, come ad esempio una carta o un tessuto dal colore avorio.
« Torna all'indice del dizionario