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A

Prima lettera dell’alfabeto italiano, rappresentante la vocale di massima apertura. In presenza di accento tonico, può essere accompagnata dall’accento grave, obbligatorio per le finali toniche di alcuni monosillabi (dà, verbo dare) e di tutti i polisillabi (sarà, felicità), mentre è raro negli altri casi. Inoltre, determina il raddoppiamento della consonante iniziale della parola con cui entra in composizione, come accade in accanto o arrivederci. Nel linguaggio comune, si utilizza l’espressione “dall’a alla zeta” per indicare l’insieme completo di qualcosa, senza trascurare nulla. In ambito sportivo, la Serie A rappresenta la categoria di atleti o squadre di livello molto alto, mentre l’aggettivo “di serie A” si riferisce a qualcosa di elevata qualità.

Lettera dell’alfabeto utilizzata come abbreviazione in diversi contesti, come in campo scientifico (metrologia, chimica, elettronica, meccanica), musicale (nota la) e geografico (sigla automobilistica dell’Argentina).

Preposizione semplice che, davanti a parole che iniziano con la vocale “a”, può assumere la forma eufonica “ad” (soprattutto nell’uso scritto), mentre davanti alle altre vocali la forma eufonica è meno comune. Si unisce con gli articoli determinativi per formare le preposizioni articolate “al”, “allo”, “alla”, “ai”, “agli”, “alle”. Ha la funzione di introdurre numerosi complementi.

Indica la posizione o la collocazione di qualcosa o qualcuno in uno specifico luogo o spazio.

Indica un movimento diretto verso un luogo specifico, come ad esempio “andare a casa” o “presentarsi al direttore”.

Preposizione utilizzata per indicare una direzione o un movimento verso un determinato luogo o destinatario.

Indica un momento specifico del tempo, come mezzanotte o sera inoltrata.

Con riferimento alla finalità o alla destinazione, indicato come idoneo per grandi imprese.

Utilizzato con uno specifico scopo o fine, come ad esempio la difesa di un ponte.

Utilizzato per indicare un’azione che comporta un vantaggio o un danno, come ad esempio “a tuo favore” o “a tuo svantaggio”.

Che possiede una predisposizione naturale ad affrontare situazioni che richiedono resistenza fisica e mentale.

Indica il mezzo o lo strumento utilizzato per compiere un’azione o raggiungere un luogo, come camminare a piedi, volare a vela o giocare a palla.

Utilizzato per indicare la causa di un’azione o di un evento, come nel caso di “al grido si destò”. Inoltre, può essere utilizzato per identificare una persona o una cosa attraverso una caratteristica specifica, come nel caso di “è riconoscibile al passo”.

Indica il modo o la maniera in cui avviene un’azione o un evento, come ad esempio “fatto alla buona” o “disegno a quadretti”.

Utilizzato per indicare il peso o la misura di un oggetto o di un’azione, come ad esempio la velocità di un veicolo o il prezzo di un prodotto al chilo.

Indica il prezzo di un oggetto o servizio, come nel caso in cui qualcosa viene venduto per una determinata somma di denaro, come ad esempio “lo ha venduto per mille lire”.

Utilizzato per esprimere una limitazione o un giudizio personale, come nel caso di “a mio giudizio”.

Utilizzato per indicare la durata di una pena inflitta, come nel caso di “cinque anni”.

Congiunzione che introduce diverse proposizioni.

Preposizione che indica la direzione o il fine di un’azione. Può essere utilizzata dopo un verbo all’infinito, come “andremo a vedere” o “tu pensa a studiare”. Inoltre, può essere sostituita dalla preposizione “da” dopo un infinito retto da verbi come “fare”, “vedere”, “udire”, “sentire” e simili, come ad esempio “ho fatto copiare il manoscritto alla dattilografa”.

A mio avviso, dovremmo agire diversamente.

Preposizione che indica una relazione di direzione, movimento, posizione o tempo tra due elementi.

hai bisogno di studiare per superare l’esame.

Termine che, in una frase, indica una relazione consecutiva rispetto al verbo all’infinito, come nell’esempio “ero il solo a non saperne niente”.

Locuzione prepositiva e avverbio utilizzato per indicare una direzione, una posizione o un movimento.

Parola utilizzata come preposizione in numerose locuzioni preposizionali, come ad esempio attraverso a, davanti a, intorno a, a vantaggio di, al di là.

Preposizione che, in numerose locuzioni avverbiali, esprime diversi significati come abbondanza, casualità, gradualità, distribuzione, retrocessione, contatto diretto. Inoltre, come prefisso negativo di origine greca (alfa privativo), indica privazione o mancanza, mentre davanti a una vocale assume la forma eufonica “an-” e determina l’assimilazione e il raddoppiamento della consonante iniziale della parola con cui entra in composizione.

Parola che esprime un movimento in direzione di un luogo o un avvicinamento ad esso, oppure l’associazione o l’aggiunta di qualcosa ad altro.

Parola che, in una frase, assume un valore intensivo rispetto ad un altro verbo avente lo stesso significato.

Parola che svolge una funzione derivativa, derivante da aggettivi (es. abbassare, addolcire), sostantivi (es. abbastanza, accasare) o altri verbi (es. arrischiare, addivenire).

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